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Repubblica Italiana - Contenuto Web su Donno
'Ho provato a dare cazzotti, ma non l'ho colpito.
Donno ha tentato di aggredire Calderoli e ho reagito.
Io mi allontano e lui dopo cade.
Andrebbe condannata la sua sceneggiata'.
Si tira fuori anche il deputato di FdI: 'Assolutamente io non ho dato un pugno a Donno.
Credo che non sia stato nemmeno toccato perché dalle immagini si vede che ha tutte le persone davanti, magari nel parapiglia, nel dividerlo, lui ha percepito quelli come colpi', spiega e aggiunge: 'Semplicemente c'è stata una provocazione da parte di Donno, che è sceso tra i banchi col Tricolore per andare incontro a un uomo di 75 anni, che è il ministro, e questo è comunque mancanza di rispetto'.
'Il parapiglia è scoppiato in maniera strumentale da parte di un deputato M5S: in maniera oltraggiosa voleva avvolgere nel tricolore il ministro Calderoli.
A quel punto è scoppiato il parapiglia ma nessuno ha avuto modo di entrare in contatto con lui perché era circondato da assistenti parlamentari.
Quindi l'ipotesi è che sia una sceneggiata quella di buttarsi a terra e fingere un malore.
Peraltro Fontana lo aveva appena espulso', ha detto un deputato di FdI, raccontando ai giornalisti in transatlantico la sua versione della rissa avvenuta in aula durante l'esame del ddl.
Dopo la maxi rissa che ha visto protagonista il deputato del M5S Leonardo Donno e alcuni parlamentari di Lega e Fratelli d'Italia, FdI ha denunciato 'botte' da parte dell'opposizione e in particolare dal Pd.
Fabio Pietrella di Fratelli d'Italia racconta ai cronisti: 'Stavo cercando di stemperare gli animi con Gnassi, ho fermato Toni Ricciardi del Pd.
E appena l'ho fermato lui mi ha dato due stampelle sul petto'.
Un altro esponente dem, Nico Stumpo, è invece stato espulso per aver lanciato una sedia.
La conferma arriva direttamente dal presidente di turno della seduta, Sergio Costa: 'Sì, l'ho espulso perché ha lanciato una sedia.
Contro i banchi del governo? Sì, ma come gesto simbolico, non contro una persona'.
Fin dall'inizio la discussione si era surriscaldata e la seduta era stata già sospesa più volte.
In Aula sono state mostrate bandiere tricolore ed è stato accennato l'Inno di Mameli mentre alcuni deputati hanno occupato i banchi del governo urlando 'vergogna'.
La seduta è stata subito sospesa.
Poco prima di lasciare l'Aula alcuni parlamentari hanno intonato 'Bella ciao'.
Il presidente della Camera Lorenzo Fontana ha quindi di nuovo sospeso la seduta e richiamato all'ordine alcuni deputati: 'Prenderemo provvedimenti', ha assicurato tra le urla dei parlamentari di opposizione.
Poi ha espulso Domenico Furgiuele (Lega), accusato di aver fatto il gesto della X Mas mentre dalle opposizioni cantavano Bella ciao.
Le opposizioni hanno a lungo gridato 'fuori fuori' accusando il collega del Carroccio di aver fatto 'il segno della Decima, incrociando le braccia'.
Fontana alla ripresa dei lavori ha spiegato di aver rivisto il video di quanto accaduto e ha espulso Furgiuele.
'Per tutto il resto - ha detto facendo riferimento a quanto accaduto in Aula tra Tricolori, inno d'Italia, 'Bella ciao' e proteste - faremo un'istruttoria.
Furgiuele nega l'accusa.
'La X con le mani? L'ho fatto per dire che non mi piace Bella ciao', ha detto ai cronisti.
'È tutto molto strano, è questo mondo del politicamente corretto per il quale si può cantare Bella ciao in Aula alla Camera e non si può dire magari che questa canzone non è condivisa e non piace.
E qualcuno può fare pure un gesto, surclassato dalle voci, per dire 'no, non mi piace'.
Questa cosa viene fraintesa perché non si può fare un gesto.
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'.
'Ognuno può interpretare quello che vuole.
Era mia intenzione esprimere qualcosa di negativo rispetto a quello che le opposizioni stavano cantando', ha spiegato l'esponente leghista.