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Repubblica Italiana - Contenuto Web su Greta Spreafico
A Rovigo, l'indagine per omicidio si sta ampliando.
I parenti sospettano dell'ex fidanzato della rockstar scomparsa da due anni.
Il 5 maggio, i vigili del fuoco di Rovigo hanno cercato di individuare l'auto della cantante di 53 anni, scomparsa da due anni, nella località di Borgo Molo.
Tuttavia, non è stata trovata alcuna traccia della Kia Picanto e le ricerche continueranno.
La Procura di Rovigo, che aveva archiviato il caso dell'allora indagato Andrea Tosi, di 58 anni, ha riaperto l'indagine, iscrivendo un nuovo possibile responsabile della sparizione della rockstar di Erba.
L'impulso è partito da un'istanza presentata dall'avvocata Nunzia Barzan con il supporto di un criminologo per conto della famiglia Spreafico.
La famiglia è convinta che Greta sia stata uccisa per un movente economico, ossia impossessarsi dell'ingente eredità lasciata dal padre, del valore di circa un milione di euro.
Nel 2021, Greta aveva deciso di cambiare il testamento, inizialmente a favore della madre, indicando come unico erede il fidanzato.
Questa scelta aveva spezzato i rapporti di Greta con la madre e i due fratelli, convincendoli a presentare una querela per diffamazione alla Procura di Como, dove risiede la madre di Greta.
Nell'esposto, parlavano dell'ex fidanzato e di altre due persone.
In seguito alla denuncia dei parenti, la Procura di Como aveva aperto un procedimento penale.
Alla luce di questi fatti, la Procura di Rovigo ha richiesto la trasmissione degli atti.
Secondo i familiari, Greta avrebbe sofferto di problemi di salute a causa di difficili condizioni lavorative, lamentando dolori riconducibili a metalli pesanti con cui sarebbe venuta in contatto al lavoro.
Tuttavia, improvvisamente, Greta si era recata da un medico di Catanzaro, amico del fidanzato, che le aveva proposto un trattamento alternativo.
Le condizioni psichiche della cantante sarebbero peggiorate nel tempo.
Oltre ai problemi fisici, Greta si sentiva sempre più perseguitata e convinta che qualcuno volesse farle del male.
Lo aveva raccontato all'investigatore a cui si era rivolta pochi mesi prima di scomparire, dicendo: «Ora vogliono farmi fuori.
Ho paura».
Il 6 giugno, Greta avrebbe dovuto firmare il rogito dal notaio per la vendita della casa del nonno a Ca' Tiepolo (Porto Tolle) per un valore di circa un milione di euro.
Tuttavia, non si è mai presentata all'appuntamento.
L'ultima traccia della sua auto risale alla notte tra il 3 e il 4 giugno 2022, rilevata al varco di Barricata alle 5 del mattino.
Non è chiaro se Greta fosse a bordo: le telecamere immortalano alla guida un uomo con una camicia bianca.
Il 6 giugno, giorno del rogito, a Porto Tolle era giunto anche il fidanzato Gabriele Lietti, con cui Greta avrebbe dovuto incontrarsi.
Non trovandola, le ha lasciato un messaggio: «Amore, dove sei, ti aspetto».
Una vicina di casa racconta però di averlo visto sul posto il giorno prima.
A fine maggio di quest'anno, è spuntato un nuovo indagato e la Procura ha ripreso le indagini.
Gli investigatori ritengono che l'indagato avesse le chiavi ed è entrato anche dopo la sparizione di Greta.
La prova? Una camicia nera (dello stesso colore nero-verde di quella che, secondo l'amico giardiniere, Greta avrebbe indossato la sera della sparizione) e le chiavi dell'auto trovate all'interno di una borsa.
Dopo la scomparsa di Greta, non siamo più riusciti a parlare con l'ex fidanzato – ha spiegato il fratello Simone Spreafico in TV –.
Non ha mai risposto ai nostri messaggi e chiamate.