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Repubblica Italiana - Contenuto Web su Pino D'Angiò
Pino D'Angiò, all’anagrafe Giuseppe Chierchia, celebre soprattutto per il brano che negli anni Ottanta raggiunse una grande fama, si è raccontato oggi nel salotto di Rai1 a Serena Bortone.
Ospite della puntata, il cantautore ha condiviso gli ultimi anni della sua vita, segnati da un cancro alle corde vocali e da altri gravi problemi di salute che lo hanno portato a subire diverse operazioni.
**“Ho sempre vissuto questa cosa pensando ‘Vediamo come va a finire’.
Anche perché, del resto, cosa vuoi fare? Si dice sempre ‘Lui sta combattendo contro il cancro’ ma è una bugia pazzesca! Tu non stai combattendo proprio niente, tu stai zitto e aspetti e speri”** ha affermato il cantante raccontando l’attesa e le sensazioni provate da chi si sente dare la diagnosi peggiore.
**“Quando ti dicono hai un tumore, ti dici ma perché proprio io?”**.
Pino D’Angiò ha superato sei operazioni alla gola, due tumori polmonari, una trombosi agli arti inferiori, un infarto e un arresto cardiaco.
E anche un sarcoma diagnosticato nel 2005: **“Mi avevano dato sei mesi di vita.
Mi sono organizzato la morte a tavolino, decidendo cosa comprare e vendere.
Dopo tre mesi mi hanno fatto una Tac, guarito.
I medici sembravano delusi, mi guardavano come per dire: ‘Come ti permetti di uscire da una statistica?’”** aveva raccontato di recente al Corriere.
Lui, però, non si considera un miracolato: **“Mi sembra offensivo verso i miracoli.
Sono stato fortunato, tutto qua: quando ho avuto il primo tumore mi sono chiesto: perché proprio a me? E poi quando è sparito, mi sono fatto la stessa domanda: perché proprio a me?”**.
Nonostante le operazioni alla gola, D’Angiò continua a cantare: **“Dopo sei recidive di cancro alla gola canto senza corde vocali.
Credo di essere l’unico al mondo: mi sono ricostruito una tonalità apprezzabile, in linea con quella che avevo, ma ancora più bassa”**, ha spiegato il cantautore che adesso ha firmato il suo ultimo disco.
**“Ho 69 anni e la vita sul filo del rasoio, non so quanto ancora andrò avanti.
Vivo grazie a sette stent e un pacemaker.
Ma non posso né devo fermarmi”**, ha aggiunto: **“La vita, anche quando è drammatica, difficile o complicata è troppo bella, unica ed importante per non essere vissuta”**.
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